Una scelta che scrive la storia. Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, per la prima volta dall’introduzione della figura del portabandiera – i Giochi di Londra 1908, quando il ruolo venne attribuito al ginnasta Pietro Bragaglia (seppur non partecipante) - ha deliberato una doppia designazione in vista di Tokyo 2020, in ossequio alle raccomandazioni del Comitato Olimpico Internazionale.
E si tratta di una ‘prima’ in senso assoluto: saranno infatti gli olimpionici Jessica Rossi ed Elia Viviani gli alfieri dell’Italia Team nella cerimonia di apertura della XXXII edizione dei Giochi Olimpici Estivi, in rappresentanza di Tiro a Volo e Ciclismo, due discipline che non avevano mai avuto l’onore di vedere nominati propri atleti in occasione del solenne momento che sancisce l’inizio della manifestazione a cinque cerchi.
Ciclismo e Tiro a Volo sono due discipline che hanno inorgoglito il palmares azzurro: insieme hanno conquistato quasi 100 medaglie olimpiche, il 15% del totale dell’Italia e circa un quarto delle medaglie d’oro complessive del palmares azzurro. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha ufficializzato la scelta questa mattina alla Giunta che si è riunita al Salone d’Onore del CONI al Foro Italico.
I due alfieri azzurri vantano un albo d’oro da numeri uno.
Jessica Rossi, campionessa olimpica di Tiro a Volo nel Trap, è nata a Cento (Ferrara) il 7 gennaio 1992 e tesserata per le Fiamme Oro. Ragazza prodigio capace di vincere il Mondiale (Maribor 2009) e di conquistare il titolo europeo (Osijek 2009) a soli 17 anni, ha trionfato ai Giochi di Londra 2012, centrando l’oro grazie a uno strepitoso record del mondo, 99/100, diventando la seconda atleta azzurra più giovane della storia a vincere un oro olimpico individuale, battuta per pochi mesi solo da Federica Pellegrini.
È stata anche la prima atleta azzurra a diventare campionessa olimpica nella sua specialità, il Trap. Successivamente all’oro di Londra ha vinto l’oro ai Mondiali del 2013 a Lima e ai Mondiali del 2017 a Maribor. Complessivamente vanta anche 5 ori ai Campionati Europei e un oro ai Giochi del Mediterraneo del 2013 a Mersin.
Elia Viviani, oro nell’Omnium a Rio 2016, è un ciclista universale: eccelle sia su strada sia su pista. È nato a Isola della Scala, in provincia di Verona, e ha iniziato ad autografare la sua favola agonistica nel 1998, collezionando numerosi successi a livello giovanile. Nel 2005 ha conquistato due ori al Festival della Gioventù Europea di Lignano Sabbiadoro, decretando il suo patto sacro con la maglia azzurra.
Nel 2010 è stato scelto dal Team Liquigas, la sua prima squadra professionistica. Nella sua carriera ha conquistato 12 medaglie complessive agli Europei su pista, in tutte le specialità (con 8 ori, un argento e 3 bronzi) e 3 podi Mondiali (due argenti e un bronzo). Attualmente tesserato per la Cofidis, su strada ha messo in bacheca un oro europeo (nel 2019) e un argento (2017), oltre alle innumerevoli vittorie in Coppa del Mondo e nelle classiche: ha messo la firma anche su alcune tappe del Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta.
La sua gemma, per sempre incastonata nella storia dello sport azzurro, è il successo su pista nell’ultima edizione dei Giochi. Gli ultimi podi olimpici su pista risalivano a Sydney 2000, grazie ad Antonella Bellutti (oro nella corsa a punti), Marco Villa e Silvio Martinelli (bronzo nell'americana), con quest'ultimo che firmò anche l'ultimo trionfo al maschile ad Atlanta 1996.
Saranno Jessica ed Elia a far sventolare il tricolore il 23 luglio all’Olympic Stadium di Tokyo, illuminando le ambizioni di una missione che vuole stupire.